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Lavori in spazi confinati
12/05/2011 |
Cisterne, vasche, condotti, gallerie, etc, sono tra gli ambienti di lavoro con tasso di incedenti mortali più alto, come quelli di Mineo o alla Saras. Tragedie dove la situazione di rischio è stata originata dallo spazio confinato che, per operai a contatto improvviso con sostanze nocive e tossiche (soprattutto gas), si è rivelato una prigione fatale. Proprio per contrastare questa tipologia specifica di infortuni, un gruppo di lavoro a supporto della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza (istituito presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali) - in collaborazione con INAIL: nello specifico con Contarp, Cte e un equipe di ricercatori dell'ex Ispesl del dipartimento Tecnologie per la sicurezza - sta predisponendo dei manuali contenenti le linee guida per operare in sicurezza. Il primo - ormai in fase di ultimazione - è dedicato alle cisterne.
Proprio per questo è di grande utilità la volontà di mettere a disposizione delle imprese degli strumenti mirati che offrano una disanima non solo dei pericoli che si possono correre - ormai purtroppo tragicamente noti a seguito dei fatti di cronaca -, ma soprattutto delle modalità per mettere realmente in sicurezza chi si trova in queste situazioni.
Altro intervento preventivo in tal senso è la predisposizione, sempre da parte del ministero del Lavoro, di un apposito regolamento (che uscirà sotto forma di decreto) per la qualificazione delle aziende e dei lavoratori autonomi che svolgono prestazioni in ambienti "sospetti di inquinamento" o, per l'appunto, confinati. Già approvato in ambito della Conferenza Stato/Regioni e di prossima uscita sulla Gazzetta ufficiale, il documento è diviso in due parti: da una parte, le caratteristiche che le imprese devono garantire e il riconoscimento della formazione di coloro che operano in questi ambiti e, dall'altra, una serie di disposizioni - di carattere stringente - riguardo le procedure di sicurezza da mettere in atto. |
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